San Damiano d'Asti 

Una storia al confine con Langhe, Roero e Monferrato

L'abitato della nostra città si sviluppa su una bassa collina sul lato sinistro del torrente Borbone ed è formato da tre grandi borghi che si sono estesi intorno al centro storico: il borgo Rondò, il borgo Piano e il borgo San Rocco. Tra i vigneti sono numerosi i casali e le frazioni di paese che si incontrano.

Una scelta del Comune di Asti

La città di San Damiano d'Asti nasce nel 1275 per volere del Comune di Asti. Gli Astigiani infatti, dopo la vittoria sugli Angioini a Roccavione, distrussero tutte le roccaforti dei loro nemici mettendo sotto assedio Alba e abbattendo tutti i castelli dell'Astixio, cioè del potente comune alla sinistra del Tanaro, rei di essersi alleati con Carlo d'Angiò. Nel consortile dell'Astixio avevano feudi i ghibellini Garetti e in particolare i castelli di Gorzano, Castelnuovo e Lavezzole.

Il borgo di Marcellengo

Ad oggi denominato Torrazzo, è retto dai Benedettini ma di influenza astigiana. Tutte queste difese vennero distrutte dagli Astigiani che approfittarono della vittoria sugli Angioini per eliminare l'ambizioso vicino: essi imposero ai vinti la costruzione di una villa nova nel territorio amico di Marcellengo smantellandone la vecchia fortezza. Scelsero la pianura dove già si teneva l'antico mercato di Marcellengo e dove sorgeva la chiesetta di San Damiano.

Una geometria perfetta

La perfetta geometria del centro storico ci racconta come gli Astigiani vollero erigere un oppidum difensivo per proteggersi verso Alba: la villa nova fortificata si popolò rapidamente diventando uno dei perni del sistema difensivo astese. San Damiano rimase legato ad Asti, quasi un borgo "extra muros" e nei secoli successivi ne seguì le alterne sorti nell'ambito delle molteplici lotte. In seguito alla pace di Cherasco del 1631 San Damiano passò a molti personaggi illustri fino a fine XIX secolo.